In barba alla prossima assemblea dei soci indetta per il 27 ottobre, un gruppo rappresentativo di produttori (149 associati al consorzio e 4 non associati) ha colto l’occasione per anticipare qualsiasi mossa relativa alla proposta di votazione sulla modifica del disciplinare del Brunello di Montalcino, presentando ieri al Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni, al Sindaco del Comune di Montalcino, e inviando al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, un documento avente per oggetto la richiesta di: “Convocazione urgente dell’assemblea del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino per affermare, in modo inequivocabile e definitivo, la volontà di non apportare alcuna modifica all’attuale Disciplinare di produzione del Brunello di Montalcino, che all’Art. 2 così recita: “Il vino a denominazione di origine controllata e garantita Brunello di Montalcino deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti composti nell’ambito aziendale esclusivamente dal vitigno Sangiovese (denominato, a Montalcino, “Brunello”).” Il documento è stato firmato dalla maggioranza dei produttori, il cui numero raggiunge la percentuale di voto del 60% della totalità. La notizia è riportata da Franco Ziliani sul suo blog Vino al vino, che ha sicuramente contribuito ad alimentare la fiducia nei produttori che questa fosse l’unica strada sensata per superare questo lungo periodo di ombre e nebbie.
Confesso che la cosa mi riempie di gioia, anche se attendo la risposta definitiva da parte del Ministero per esultare e brindare, non con le bollicine, ma con un signor Brunello di Montalcino Le Potazzine dell’amico Giuseppe Gorelli, uno dei numerosi firmatari del documento.
↧
Torna il sole a Montalcino: vince il Brunello solo sangiovese
↧